La perdita di appetito è uno dei più comuni disturbi che si possono riscontrare nel cane.
Può trattarsi di una condizione transitoria di poco rilievo ma può anche riflettere uno stato patologico. Una totale perdita di appetito viene definita “anoressia”, mentre una parziale diminuzione dell’appetito viene indicata dal termine “iporessia”.
Quando la perdita di appetito si prolunga nel tempo può causare una carenza energetica, portando a dimagramento ed altri problemi con rilevanti conseguenze, come debolezza, anomalie delle difese immunitarie ed alterazioni della funzionalità intestinale.
Da cosa viene stimolato l’assunzione di alimento?
L’assunzione di cibo viene sollecitato da diversi stimoli sensoriali, come la temperatura, la consistenza, la palatabilità e il sapore del cibo, percepiti soprattutto in base alle capacità olfattive del cane.
Anche diversi stimoli ambientali possono influenzare, positivamente o negativamente, l’assunzione di cibo, come ad esempio fornire l’alimento ad orari specifici, in condizioni ambientali sicure ed accomodanti per il pet o una persona familiare che offre l’alimento.
Esperienze passate, positive o negative, associate a questi fattori ambientali possono stimolare o inibire l’assunzione di cibo.
Dopo l’ingestione dell’alimento diversi stimoli nel tratto gastroenterico determinano una riduzione della sensazione di fame, portando il cane ad interrompere l’assunzione di cibo.
Alcuni esempi sono gli stimoli generati dai recettori meccanici presenti nello stomaco, dovuti alla sua distensione in presenza di alimento, mentre altri stimoli sono di natura ormonale, come nel caso dell’insulina, un ormone rilasciato dal pancreas dopo l’assunzione del pasto.
Quali indagini si effettuano in corso di anoressia
Per indagare le cause di perdita di appetito in un cane, è importante fornire al Medico Veterinario informazioni dettagliate sul tipo e quantità di cibo assunto dal cane, possibilmente indicando la marca, in caso di cibo commerciale, tramite una foto dell’etichetta o portando una confezione da mostrare alla visita medica.
Bisogna indicare anche gli altri alimenti forniti durante il giorno, come cibo dalla tavola, snack fuori pasto o integratori alimentari.
E' utile anche specificare quali sono le condizioni ambientali nelle quali viene fornito il pasto ed eventuali cambiamenti avvenuti nell’ultimo periodo, come traslochi, l’introduzione di un nuovo pet in casa o altre condizioni psicologicamente stressanti che possono inibire l’appetito del cane.
È importante riferire al medico veterinario se il cane risulta interessato al cibo, poiché in questi casi l’anoressia può essere dovuta ad un problema di masticazione o ingestione dell’alimento (vedi paragrafo successivo, “Disfagia”).
Vanno anche riferite al Veterinario ulteriori informazioni come per esempio eventuali farmaci assunti dal cane o la possibilità che siano stati ingeriti accidentalmente farmaci o droghe, poiché l’assunzione di queste sostanze può talvolta inibire l’appetito.
Un esame fisico completo permetterà successivamente al Veterinario di valutare la condizione corporea generale e l’eventuale presenza di alterazioni che possono essere correlate alla perdita di appetito, come la presenza di dolore cronico o grave.
Sulla base di queste valutazioni anamnestiche e cliniche, il Medico Veterinario potrebbe richiedere ulteriori indagini, per esempio esami del sangue (es: emocromocitometrico e profilo biochimico sierico), delle feci (per valutare la presenza di parassiti intestinali), esame delle urine o anche esami di diagnostica per immagini (per esempio ecografia addominale).
Nei casi più complessi potranno essere necessarie indagini più specifiche, come esami citologici, test ormonali, test per specifiche malattie infettive (es. toxoplasmosi) o indagini di diagnostica per immagini avanzata come ad esempio la tomografia computerizzata.
Figura 1 - cane affetto da grave dimagrimento, evidenziabile dalla prominenza di diverse strutture ossee (vertebrali, iliache e costali). Il cane presentava uno scarso appetito ed era affetto da una grave forma di enteropatia che non permetteva una corretta digestione ed assorbimento delle principali sostanze nutritive. Lo scarso appetito era presumibilmente legato all’infiammazione intestinale cronica.
Possibili cause di anoressia nel cane
Cause ambientali
Cani sottoposti a particolari condizioni stressanti possono essere inibiti ad alimentarsi correttamente; la presenza di nuovi animali in casa, una modifica della normale routine alimentare giornaliera o un cambio di abitazione possono influenzare negativamente lo stato psicologico del cane ed indurlo ad alimentarsi di meno.
Cambio di dieta
Un repentino cambio di dieta, solitamente con alimenti meno appetibili, può causare una diminuzione dell’appetito nel cane.
Farmaci anoressizzanti o tossine
Alcuni effetti collaterali di vari farmaci possono determinare una diminuzione dell’appetito, causando alterazioni del tratto gastroenterico, come nel caso di farmaci antinfiammatori non-steroidei o farmaci analgesici, oppure provocando una sensazione di nausea, come nel caso di farmaci chemioterapici o alcuni antibiotici.
Anche l’ingestione accidentali di alcuni farmaci o tossine, come droghe o piante tossiche, può causare nausea ed una carenza di appetito.
Malattie infiammatorie e dolorifiche
Lo sviluppo di febbre e la produzione di alcune sostanze chimiche, le citochine, da parte dell’organismo in corso d’infiammazione possono influenzare il sistema nervoso centrale, inibendo il “centro della fame” e causando anoressia.
Talvolta queste patologie infiammatorie sono causate dall’infezione da parte di agenti infettivi, come i batteri (Figura 2).
Anche un’aumentata sensazione di dolore o di malessere generale può inibire lo stimolo della fame, come nel caso di una frattura ossea o come il caso di cani affetti da grave parodontopatia (Figura 3).
Figura 2 - urine di cane affetto da infezione delle vie urinarie. Dopo aver centrifugato le urine e visualizzato il sedimento tramite un microscopio con lente ad elevato ingrandimento (1000x), si possono osservare diversi batteri di forma coccobacillare, talvolta disposti in formazione di “catenelle” (frecce).
Il cane era stato portato in visita perché appariva abbattuto, aveva perso l’appetito ed urinava spesso.
Figura 3 - cane affetto da parodontopatia. Si evidenzia in foto un marcato accumulo di tartaro sui denti e una infiammazione delle strutture gengivali, che appaiono arrossate. Il cane era progressivamente diventato iporessico nell’arco delle settimane a causa del dolore causato durante la masticazione dell’alimento.
Il trattamento dell’anoressia
Poiché le cause scatenanti della perdita di appetito possono essere estremamente differenti è importante individuare e trattare la patologia sottostante in modo specifico, permettendo al cane di tornare ad alimentarsi spontaneamente.
In condizioni di elevato stress ambientale risulta necessario minimizzare o eliminare gli eventi scatenanti permettendo al cane di alimentarsi in un ambiente tranquillo, somministrando i pasti seguendo una routine giornaliera o evitando repentini cambi di dieta.
Nel caso in cui risultasse necessaria la sostituzione dell’alimento (cambio di dieta), è indicato modificare la composizione del pasto nell’arco di almeno 4-5 giorni aumentando il dosaggio del nuovo alimento a scapito di quello da sostituire.
La somministrazione di farmaci con effetti collaterali anoressizzanti, ovvero che diminuiscono la sensazione di fame, deve possibilmente essere sospesa, in accordo con il Veterinario e solo se la sospensione risulta compatibile con le condizioni patologiche che affliggono il cane.
Nel caso di ingestione o intossicazione accidentale di tossine o farmaci è consigliato contattare quanto prima il Veterinario per avere ulteriori indicazioni su come procedere, portando eventualmente il cane presso un Pronto Soccorso Veterinario per effettuare delle procedure in urgenza.
La presenza di infiammazione o grave dolore deve sempre essere trattata effettuando oculate terapie mediche che permettano di alleviare lo stato infiammatorio, ad esempio utilizzando specifici antibiotici in corso di un’infezione batterica, oppure utilizzando farmaci antinfiammatori adatti al cane ed alla malattia sottostante.
Le opzioni terapeutiche necessarie in corso di patologie del tratto gastroenterico sono molto variabili, ad esempio una condizione di gastroenterite può essere trattata effettuando cambi di dieta, somministrando farmaci antiparassitari, farmaci antinfiammatori o di altra natura, in base alle cause scatenanti.
Nel caso di specifiche disfunzioni d’organo è necessario supportare l’organismo per evitare conseguenze secondarie alla loro mancata funzionalità, ad esempio somministrando fluidi ricchi di elettroliti nei casi più gravi di insufficienza renale.
La somministrazione di farmaci oressizzanti, ovvero che stimolano l’appetito, o con effetto antiemetico, ovvero che inibiscono la sensazione di nausea, può essere presa in considerazione dal Veterinario in specifici casi. Questi farmaci hanno un effetto a breve termine, pertanto il loro utilizzo viene spesso effettuato in supporto ad altre terapie precedentemente citate.
Nei casi di anoressia più prolungata o nel caso in cui il cane fosse impossibilitato a mangiare spontaneamente, come nel caso di un cane che ha subito un’importante procedura chirurgica o che si trova in stato comatoso, possono essere messe in atto delle procedure di alimentazione enterale, utilizzando degli appositi sondini inseriti direttamente nello stomaco o nell’intestino, o di alimentazione parenterale, utilizzando dei sondini endovenosi, garantendo in tal modo la somministrazione adeguata di sostanze nutritive fino ad un’appropriata guarigione.
La riduzione di appetito (iporessia) o la perdita di appetito (anoressia) nel cane, devono sempre allarmare il proprietario ed indurlo a consultare tempestivamente un Medico Veterinario.
Articolo redatto in collaborazione con il Dr. Francesco Lunetta.
Tutte le immagini sono gentilmente concesse dagli Autori.
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