Malattia Renale Cronica del Gatto

Malattia Renale Cronica del Gatto

Cosa si intende per malattia renale cronica del gatto?

La malattia renale cronica del gatto (anche nota come CKD dall’inglese chronic kidney disease) è una patologia degenerativa che colpisce solitamente entrambi i reni causandone una perdita di funzionalità di grado variabile.

La malattia renale cronica del gatto ha un andamento progressivo e irreversibile, è pertanto fondamentale che la patologia venga riconosciuta precocemente per poterne rallentarne la progressione ed evitare l’instaurarsi di complicazioni sistemiche che possono influire negativamente sulla prognosi nel lungo termine. 

 

Quali sono le funzioni principali del rene?

Nel gatto come in tutti i mammiferi il rene svolge diverse funzioni vitali come quella di liberare il sangue da tossine e prodotti del metabolismo (che vengono escreti con le urine), regolare il bilancio idrico corporeo, regolare la quantità di sali minerali, partecipare a regolare la pressione sanguigna ed infine quella di produrre ormoni come, ad esempio, l’eritropoietina che stimola la produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo. Fortunatamente i reni hanno una grossa riserva funzionale per cui prima che compaiano i segni di insufficienza renale almeno 2/3 della massa renale devono essere andati perduti. 

 

Quali sono le cause di malattia renale cronica del gatto?

Nella maggiore parte dei casi di malattia renale cronica felina la causa esatta che ha portato alla irreversibile perdita di funzionalità dei reni rimane sconosciuta e si parla pertanto di una eziologia idiopatica.

Tuttavia, diverse cause di danno renale cronico sono state individuate nel gatto. Queste includono:

  • Tossine
  • Farmaci
  • Tumori di diversa origine 
  • Malattia renale policistica (tipica dei gatti Persiani e simili)
  • Infezioni batteriche (pielonefrite)
  • Infezioni virali
  • Malattie immuno-mediate del rene (glomerulonefriti)
  • Malattie metaboliche (ad esempio l’amiloidosi tipica dei gatti Siamesi, Abissini, Burmesi e di razze orientali a pelo corto)
  • Calcoli renali e ureterali
  • Ipercalcemia (aumento dei livelli di calcio nel sangue)

Sarà molto importante quindi, una volta confermata la malattia renale cronica, valutare la presenza di cause predisponenti perché alcune di queste potrebbero essere risolte permettendo di arrestare o quantomeno rallentare la progressione della malattia.

 

Quanto é comune la malattia renale cronica nel gatto?

Si stima che circa il 30-50% dei gatti di età superiore ai 10 anni sia affetto da malattia renale cronica. La patologia può colpire gatti di qualsiasi età ma è solitamente diagnosticata in gatti di età geriatrica (superiore a 7 anni). Seppur gatti di qualsiasi razza e anche gatti comuni europei soffrano di malattia renale cronica, alcune razze feline sono maggiormente a rischio come Maine coon, Abissino, Blu di Russia, Burmese e Siamese. Non è stata invece riscontrata una predisposizione legata al sesso. 

 

Quali sono i sintomi clinici associati alla malattia renale cronica del gatto?

I sintomi clinici in corso di malattia renale cronica variano con il grado e durata della patologia, con la presenza di patologie concomitanti e dalla comparsa o meno di complicazioni sistemiche.

Essendo una patologia progressiva, i sintomi clinici a cui fare attenzione, negli stadi iniziali sono assenti o molto lievi mentre tendono a diventare maggiormente manifesti con l’avanzare della malattia.

I sintomi clinici più comuni ma poco specifici (ovvero che possono essere causati da altre patologie) includono:

  • Perdita di peso
  • Perdita di appetito
  • Abbattimento 
  • Aumento della sete (polidipsia)
  • Aumento della urinazione (poliuria)

I sintomi clinici meno comuni o associati agli stadi più gravi/avanzati della malattia includono:

  • Alitosi 
  • Vomito
  • Debolezza 

 

Può il medico veterinario sospettare durante l’esame fisico la presenza di malattia renale cronica? 

L’esame fisico di gatti con affetti da malattia renale cronica di stadio iniziale è spesso completamente nella norma.

Le alterazioni riscontrabili negli stadi più avanzati o cronici della malattia includono:

  • Scarse condizioni corporee e muscolari
  • Pelo di scarsa qualità
  • Stomatite ed ulcere linguali
  • Alitosi uremica
  • Disidratazione
  • Pallore delle mucose
  • Aumento della pressione sanguigna
  • Riduzione di dimensione dei reni apprezzabile alla palpazione dell’addome

 

Come viene diagnosticata la malattia renale cronica del gatto?

Tradizionalmente la diagnosi di malattia renale cronica viene emessa attraverso un esame del sangue con il ritrovamento di un aumento dei livelli ematici di urea e creatinina (due prodotti del metabolismo proteico che vengono eliminati dai reni) e attraverso un esame delle urine con la dimostrazione di urine non adeguatamente concentrate (con peso specifico minore di 1.030). 

Vista l’alta prevalenza della malattia renale cronica nella popolazione felina geriatrica diventa fondamentale non sottovalutare la comparsa di sintomi vaghi e aspecifici come la perdita di peso o la leggera perdita di appetito in gatti di età superiore a 7 anni.

In presenza di questi sintomi o meglio routinariamente in gatti di età maggiore di 7 anni, è consigliabile far visitare il proprio gatto dal vostro veterinario di fiducia che potrebbe richiedere uno screening precauzionale e l’esecuzione di esami del sangue e delle urine per escludere la presenza di malattia renale cronica o, se confermata, permettere una gestione terapeutica mirata che aiuti a prevenire la progressione della malattia. 

Una volta sospettata o confermata la presenza di malattia renale cronica il veterinario potrà eseguire ulteriori indagini diagnostiche per identificare l’eventuale presenza di cause sottostanti potenzialmente risolvibili e per stadiare la malattia renale cronica stessa (ovvero determinarne la gravità), individuare la presenza di complicazioni sistemiche o la presenza di fattori prognostici negativi.

Tra le indagini diagnostiche ulteriori che il veterinario può richiedere vi sono:

  • Profilo emocromocitometrico: per valutare la presenza di anemia significativa, nota complicazione della malattia renale cronica dovuta a una ridotta produzione da parte del rene dell’ormone eritropoietina
  • Profilo biochimico completo (in aggiunta a urea, creatinina e SDMA): per valutare la presenza di iperfosfatemia (aumento della concentrazione di fosforo), ipercalcemia o ipocalcemia (aumento o diminuzione del calcio ematico), ipopotassiemia (diminuzione del potassio ematico)
  • Esame fisico-chimico e del sedimento delle urine: per valutare la presenza di sangue, cristalli, cilindri o batteri o una perdita di proteine con le urine (proteinuria)
  • Esame colturale delle urine: per valutare la presenza di una infezione delle basse vie urinarie o dei reni (pielonefrite), quest’ultima possibile causa di malattia renale cronica
  • Determinazione della tiroxina sierica: l’ipertiroidismo felino è un’altra patologia tipica del gatto geriatrico che può interferire con i test diagnostici della malattia renale cronica e la cui presenza va esclusa sistematicamente oltre i 7 anni di età
  • Diagnostica per immagini: fra le varie procedure di diagnostica per immagini l’ecografia addominale è la metodica di scelta in quanto permette di valutare le dimensioni e architettura dei reni e confermare la presenza di una nefropatia cronica di diversa natura e di valutare il resto dell’apparato urinario e di rilevare la presenza di calcoli renali o ureterali che possono contribuire al danno renale.

Quali sono le alterazioni ecografiche tipiche della malattia renale cronica del gatto?

In corso di malattia renale cronica i reni possono e perdere la normale distinzione tra la parte più esterna (la corticale) e quella più interna (la midollare) (Fig 1-2), possono presentare la formazione di mineralizzazioni al loro interno, possono apparire ridotti di dimensioni e in alcuni casi estremi possono perdere del tutto la loro architettura come nel caso di tumori o di malattia policistica.

Inoltre, l’esame ecografico addominale in un gatto con malattia renale cronica può rivelare segni contestuali di infezione (pielonefriti, Fig. 3) o di urolitiasi (calcoli renali, ureterali).


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Fig. 1 - Immagine ecografica di un rene normale in cui è possibile la parte esterna (corticale, C) dalla parte interna (midollare, M)

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Fig. 2 - Ecografia di un gatto con malattia renale cronica avanzata. Si noti la perdita della normale distinzione cortico-midollare (*), l’aspetto irregolare del profilo renale (**) e la lieve quantità di versamento perirenale (freccia).

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Fig. 3 - Immagine ecografica di un gatto con malattia renale cronica dove si apprezza, tra i rilievi principali, una lieve dilatazione del bacinetto renale compatibile con una infezione batterica renale (pielonefrite).

Quali sono le complicazioni note della malattia renale cronica?

Tra le complicazioni secondarie alla malattia renale cronica, le più note includono:

  • Anemia cronica secondaria alla ridotta produzione renale dell’ormone eritropoietina. L’anemia se molto grave può peggiorare la qualità di vita del gatto o compromettere la sua sopravvivenza. 
  • Alterazione dell’equilibrio acido-base del sangue: l’alterazione dei meccanismi di escrezione e riassorbimento renale in corso di malattia renale cronica può portare a squilibri minerali con conseguente acidificazione del sangue (acidosi metabolica) che se grave può comportare segni clinici importanti. 
  • Ipertensione sistemica: la malattia renale cronica può predisporre attraverso diversi meccanismi all’aumento della pressione sanguigna che se grave e non trattata può provocare danno ischemico ai reni stessi ma anche a livello cerebrale, cardiaco e oculare.

 

Qual è la prognosi in corso di malattia renale cronica del gatto?

La prognosi di un gatto con malattia renale cronica dipenderà dallo stadio della malattia, dal suo riconoscimento precoce e dal susseguente inizio di una gestione terapeutica adeguata (solitamente multimodale) e dalla eventuale presenza di complicazioni o patologie concomitanti.

Nel complesso, se diagnosticata precocemente e trattata adeguatamente la patologia consente al gatto di vivere buona qualità di vita anche nel lungo termine, con un tasso di mortalità < 15%.


“Med. Vet., Diplomato ACVIM, Diplomato ECVIM-CA, MRCVS, EBVS® - Specialist in Small Animal Internal Medicine”
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