L’aumento di volume dell’addome è un evento che nel cane e nel gatto può riconoscere numerose e diverse cause.
In questo articolo andremo a descrivere le principali motivazioni e come riconoscere alcuni sintomi che, associati ad un ingrandimento dell’addome, possono rappresentare un’urgenza medica.
L’addome contiene al suo interno diversi organi vitali: lo stomaco, l’intestino, il fegato, la milza, la vescica, i reni, il pancreas, la prostata e l’utero. Alcune malattie a carico di questi organi possono, in certi casi, determinare un aumento di volume dell’addome.
Bisogna innanzitutto ricordare che le diverse razze (soprattutto nei cani) possono avere un addome con diverso aspetto: in alcune razze è stretto e alto, in altre appare normalmente più ampio e profondo (FOTO 1).
Per poter riconoscere un’eventuale dilatazione addominale è importante ricordare queste importanti differenze di razza.
FOTO 1 - Un cane di razza Galgo español (levriero, a destra) e un cane Bovaro del bernese (molossoide, a sinistra).
Si può notare come l’ampiezza e la profondità dell’addome sia differente tra le due razze di cani.
GRAVIDANZA
A meno che non sia stato possibile osservare l’avvenuto accoppiamento, cani e gatti con stile di vita prettamente outdoor possono sviluppare una gravidanza inaspettata.
FOTO 2 - immagine radiografica dell’addome di una cagna in corso di gravidanza.
Le frecce indicano la presenza di alcuni feti, evidenti dai profili delle ossa della colonna vertebrale e della testa.
Un’eccessiva alimentazione, soprattutto in cuccioli o in cani/gatti sottopeso, può causare un transitorio aumento di volume dell’addome che si risolve al termine della digestione.
Un’infestazione da parte di parassiti intestinali (solitamente vermi tondi, gli ascaridi), che si sviluppa tipicamente in cuccioli non adeguatamente trattati con farmaci antiparassitari, può determinare la presenza di un addome più dilatato, evidente anche durante il digiuno (FOTO 4).
FOTO 4 - addome dilatato in un cucciolo di gatto affetto da un’infestazione di ascaridi (vermi) intestinali.
NEOFORMAZIONI IN ADDOME
Lo sviluppo di alcuni tumori o neoformazioni negli organi addominali può portare ad un aumento del suo volume. I tumori possono essere di diverso tipo, con diverso comportamento (benigno o maligno) in base all’organo in cui esso si sviluppa e in base alla propria natura.
Altri tipi di neoformazioni che si possono sviluppare in addome sono le cisti, delle strutture composte da una capsula che contiene al suo interno un materiale fluido (vedi paragrafo successivo per la natura dei fluidi). Quando queste cisti contengono del pus (fluido composto da globuli bianchi degenerati e batteri) si tratta di una reazione dovuta ad un’infezione, solitamente causata da batteri, e la neoformazione prendono il nome di ascesso.
In caso un’infezione cronica (che dura da diverse settimane o mesi) o causata da parassiti, funghi e oggetti solidi che sono penetrati in addome (es. spighe vegetali) si può avere la formazione di granulomi, strutture formate da cellule infiammatorie e tessuto cicatriziale.
FLUIDI IN ADDOME
In alcuni casi l’addome può aumentare di volume se al suo interno si accumulano dei fluidi patologici. La natura di questi fluidi e le cause del loro accumulo possono essere varie.
1) L’accumulo di sangue in addome (emoaddome) è un evento possibile in pazienti che hanno subito un trauma (un investimento, una caduta da altezza elevata) che ha causato la rottura di organi (es. milza o fegato) o di vasi sanguigni.
Alcuni tumori, come l’emangiosarcoma (che origina spesso nella milza, un organo addominale estremamente ricco di sangue) possono andare incontro a rottura, anche spontanea senza che vi siano stati traumi, e causare sanguinamenti in addome.
Anche l’ingestione accidentale di rodenticidi (sostanze tossiche comunemente utilizzate come esche per topi infestanti) impedisce al sangue di coagulare correttamente, determinando sanguinamenti in addome o in altre parti del corpo.
Infine, pazienti che hanno subito una chirurgia addominale possono sviluppare un accumulo di sangue in addome di lieve entità e solitamente non rischioso, che si risolve spontaneamente nei giorni successivi alla chirurgia con le adeguate cure post-operatorie.
- Un liquido di natura urinosa (caratterizzato dalla presenza di urina) può riversarsi in addome in seguito alla rottura delle vie urinarie (ureteri, vescica o uretra).
- Un liquido di natura biliare (caratterizzato dalla presenza di bile, una sostanza prodotta dal fegato, necessaria per la digestione degli alimenti) può invece essere presente in caso di rottura della cistifellea (l’organo in cui la bile viene immagazzinata). Questi due eventi (rottura delle vie urinarie e delle vie biliari) possono altresì avvenire in seguito ad un trauma o in seguito ad un’ostruzione delle vie specifiche (presenza di calcoli urinari o biliari, tumori che ostruiscono le vie specifiche).
- Alcune gravi malattie del fegato (insufficienza epatica, ipertensione epatica) o del cuore (insufficienza cardiaca) possono determinare la formazione di liquidi addominali chiamati trasudati, dei fluidi acquosi con variabili concentrazioni proteiche che originano dal circolo sanguigno.
Anche altre malattie croniche es: malattia renale cronica (leggi l'articolo) o enteropatia proteino-disperdente (leggi l'articolo) possono, nei casi più gravi, portare allo sviluppo di questo tipo di fluido in addome.
- Quando alcuni organi addominali sviluppano una patologia infiammatoria es. pancreatite (leggi l'articolo), una patologia infettiva es. peritonite infettiva felina (FOTO 3) si può avere la formazione di liquidi chiamati essudati, dei fluidi acquosi ricchi di cellule infiammatorie (globuli bianchi).
Anche alcuni tipi di tumore (es. linfoma (leggi l'articolo)) possono determinare la formazione di un essudato ricco di cellule tumorali (es. linfociti, nel caso di un linfoma).
- Nelle cagne e nelle gatte non sterilizzate si può sviluppare un’infezione dell’utero, caratterizzata da un accumulo di pus al suo interno, che prende il nome di piometra.
FOTO 3 - Dilatazione addominale in un gatto (foto a sinistra) causata dalla presenza di materiale fluido in addome (foto a destra).
L’addome del gatto appare ampio e con un aspetto rotondeggiante. Le analisi citologiche e biochimiche effettuate sul fluido hanno dimostrato che si trattava di un essudato, formatosi a causa di una malattia infettiva, la peritonite infettiva felina (FIP), diagnosticata successivamente con un’analisi di laboratorio specifica (RT-qPCR).
GAS IN ADDOME O NEL TRATTO GASTROENTERICO
La presenza di un’elevata quantità di gas nello stomaco o nell’intestino può essere dovuta ad una torsione degli stessi organi o ad una paralisi intestinale, che non permette al cibo e al gas al loro interno di essere espulso correttamente.
La presenza di gas in addome può anche derivare da una perforazione del tratto gastroenterico (solitamente ciò è dovuto ad un oggetto ingerito che perfora l’intestino) o da una perforazione della parete addominale che causa l’entrata di aria dall’esterno.
In casi più rari anche un’infezione batterica a carico di alcuni organi addominali (es. vescica, cistifellea) può portare alla formazione di gas in addome.
I pazienti che hanno subito una chirurgia addominale possono avere una moderata quantità di gas in addome: anche in questo caso, come per i piccoli accumuli di sangue precedentemente citati, la condizione non risulta rischiosa e si risolve spontaneamente con le adeguate cure post-operatorie.
TORSIONE E CONGESTIONE DEGLI ORGANI ADDOMINALI
Come già detto nel paragrafo precedente, una torsione del tratto gastroenterico può causare accumulo di gas al suo interno.
La torsione può avvenire anche a carico altri organi addominali (es. milza, fegato): in questi casi il sangue può accumularsi (congestione) all’interno degli stessi organi, causando un aumento del loro volume, danneggiandone i tessuti e rischiando di causarne la rottura e determinare un sanguinamento in addome.
Una patologia caratterizzata da torsione dello stomaco, con accumulo di aria al suo interno, ed eventuale torsione e congestione della milza, prende il nome di torsione/dilatazione gastrica (leggi l'articolo), una patologia che colpisce soprattutto cani di taglia grande.
IPERADRENOCORTICISMO (SINDROME DI CUSHING)
Una patologia presente prevalentemente nel cane, caratterizzata da un’eccessiva produzione o assunzione di steroidi (ipercortisolismo o sindrome di Cushing) (leggi l'articolo) può determinare una distensione dei muscoli dell’addome e ad un aumento di volume del fegato: entrambi questi fenomeni possono causare un aumento di volume dell’addome (FOTO 5).
Questa malattia deve essere presa in considerazione ed eventualmente indagata dal vostro Medico Veterinario in presenza di alcuni segni clinici specifici (es. aumento del bere e dell’urinare, perdita del pelo) e di specifiche alterazioni agli esami del sangue.
foto 5
FOTO 5 e In Copertina - Cane di 11 anni affetto da sindrome di Cushing.
Si noti l’addome aumentato di volume.
COME FACCIO A CAPIRE SE LA DILAZIONE ADDOMINALE È UN’URGENZA PER IL MIO CANE E IL MIO GATTO?
In alcuni casi la dilatazione addominale può svilupparsi velocemente e peggiorare nel giro di poche ore.
In questi casi è importante notare se il cane o gatto possa aver subito un trauma o se presenti altri sintomi potenzialmente preoccupanti quali depressione del sensorio e debolezza generale, incapacità a camminare, dolore, perdita di appetito, vomito, presenza di conati o eccessiva salivazione.
In questi casi è necessario contattare immediatamente il Medico Veterinario.
COME SI EFFETTUA LA DIAGNOSI?
Per effettuare una diagnosi corretta della patologia sottostante il Medico Veterinario, a seconda della presentazione del paziente e della successiva visita clinica, potrà richiedere alcuni esami di laboratorio (emogramma, esame biochimico ed esame delle urine) che permettano di valutare la presenza di un’infezione, una perdita di sangue e la funzionalità dei principali organi addominali.
Possono risultare fondamentali degli esami strumentali (ecografia addominale, radiografia addominale e toracica) per valutare la presenza di neoformazioni, fluidi patologici o gas in addome.
Successivamente potrebbero essere necessarie ulteriori analisi specifiche, quali il prelievo dei fluidi patologici (solitamente effettuato con un ago sottile), su cui effettuare un esame citologico o biochimico per poterne determinare la natura.
Il prelievo viene effettuato inserendo un ago nell’addome, una procedura normalmente non rischiosa e non dolorosa, che viene effettuata con il cane e il gatto svegli.
Infine, la valutazione della funzionalità del cuore, tramite un’ecografia cardiaca o un elettrocardiogramma, e di specifici esami ormonali potranno essere richiesti sulla base dei sospetti diagnostici del Medico Veterinario.
QUAL È IL TRATTAMENTO PIÙ ADATTO?
Per risolvere la causa dell’aumento di volume dell’addome nel cane e nel gatto è necessario intervenire sulla specifica causa scatenante.
Nei casi più gravi, in cui la malattia sottostante mette a rischio la vita del cane e del gatto, può essere necessario intervenire in urgenza, attraverso cure intensive in pronto soccorso o richiedendo un intervento chirurgico urgente, come nei casi di una torsione/dilatazione gastrica o di una perforazione intestinale.
In collaborazione con il Dr. Francesco Lunetta
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