Somministrare al proprio cane e/o gatto alimenti utilizzati abitualmente dagli essere umani è un comportamento frequente. Nella maggior parte dei casi questo fatto non porta a particolari conseguenze, ma può essere un grave errore di superficialità pensare che quello che fa bene o piace all’essere umano abbia il medesimo effetto nei nostri Pet.
Ci sono numerosi esempi di alimenti che inducono danni e patologie anche gravi nel cane e nel gatto. Tra questi annoveriamo ad esempio: il cioccolato, le cipolle, l’aglio, l’avogado, l’uvetta e le noci di macadamia.
Per alcuni di questi non sono noti i meccanismi fisiopatologici ma solo gli effetti negativi. Inoltre non sempre i segni clinici indotti si manifestano entro poche ore dall’ingestione, ma possono richiedere settimane o mesi di accumulo per portare ai sintomi clinici.
Ad esempio l’ingestione cronica di cipolla può indurre anemia grave e la cipolla può portare a questa conseguenza anche nella forma di ingrediente di omogenizzati di carne o pesce. La teobromina contenuta nel cioccolato invece se assunta in quantità sufficienti può indurre, in tempi brevi, segni clinici neurologici potenzialmente fatali.
Insomma l’atteggiamento corretto ogni qual volta si decida di gratificare il proprio animale con alimenti dedicati all’alimentazione umana, per quanto sfiziosi, pregiati e costosi, è chiedere informazioni al proprio veterinario.
“DVM, Citologia apparato gastroenterico e respiratorio, Endoscopia, Malattie Respiratorie, Gastroenterologia".
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