La laringe è un organo composto da diverse cartilagini, avente funzione principale di garantire il passaggio d’aria e impedire l’aspirazione di cibo e liquidi.
Normalmente in fase inspiratoria la laringe aumenta il diametro glottideo tramite la contrazione dei muscoli cricoaritenoidei dorsali che abducono le cartilagini aritenoidi.
Questo in termini più semplici significa che durante l'inspirazione la laringe si apre per permettere il passaggio dell'aria.
I muscoli cricoaritenoidei dorsali sono innervati dal nervo laringeo caudale che rappresenta la parte terminale del nervo laringeo ricorrente, a sua volta derivante dal nervo vago.
La denervazione dei muscoli cricoaritenoidei ha come principale conseguenza l’immobilità delle cartilagini aritenoidi che tendono a posizionarsi stabilmente su un piano paramediano durante tutte le fasi respiratorie (ovvero la laringe non si apre più).
Nella maggior parte dei casi questo deficit motorio è progressivo e possono passare anche mesi prima che il paziente mostri segni clinici riferibili ad un diminuito diametro della glottide.
Questa situazione crea sintomi ingravescenti in caso di aumentata attività fisica e/o condizioni climatiche caldo-umide innescando una serie di circoli viziosi che portano l’animale verso una crisi dispnoica potenzialmente mortale.
Che cosa succede?
Per vincere l’ostruzione glottidea il cane deve aumentare la profondità degli atti inspiratori creando un flusso d’aria più veloce e vorticoso in grado di causare, come prima conseguenza, iperemia ed edema della mucosa laringea con ulteriore progressiva diminuzione del diametro glottideo.
L’incremento dell’attività dei muscoli intercostali e del diaframma, necessario a vincere l’ostruzione, causa un ulteriore aumento della velocità di flusso ed un collasso dinamico delle cartilagini aritenoidi sulla base dell’effetto Bernoulli.
Il maggiore lavoro muscolare determina un incremento nel fabbisogno di ossigeno e un aumento della temperatura corporea, entrambe evenienze che innescano un ulteriore incremento dello sforzo inspiratorio.
Questo concatenarsi di eventi ha come possibile effetto finale la formazione di un edema polmonare non cardiogeno, verosimilmente secondario alle elevate pressioni negative intratoraciche in grado di favorire la fuoriuscita di fluido dai capillari polmonari verso gli alveoli e l’interstizio.
Quando posso sospettare una paralisi laringea nel cane?
Sono particolarmente colpiti gli animali adulti-anziani di razze grandi-giganti; tuttavia, la paralisi laringea può essere diagnosticata a cani di qualunque taglia o età.
I sintomi più frequentemente riscontrati in corso di paralisi laringea si verificano durante l’attività fisica o condizioni di caldo intenso e comprendono:
- Respiro rumoroso con stridore, con aumento dello sforzo inspiratorio
- Intolleranza all’esercizio fisico
- Intolleranza al caldo
- Modifiche nella sonorità dell’abbaio
Nei casi più gravi la dispnea si manifesta anche a riposo, con stridore udibile anche se di minore intensità, atteggiamento ortopnoico (collo esteso, bocca aperta, commessura labiale retratta); se il cane viene portato a compiere attività fisica anche modesta può manifestare perdita di saliva, cianosi, ipertermia, fino al collasso cardiocircolatorio.
Come si diagnostica?
In caso di presenza dei sintomi su menzionati il consiglio è di portare il cane con urgenza dal Medico Veterinario per una visita ed eventuali indagini successive:
L’auscultazione permette infatti di identificare la zona laringea come area di insorgenza del rumore respiratorio.
La valutazione radiografica rappresenta un passaggio fondamentale per il corretto inquadramento della malattia. Lo studio radiografico può individuare o far escludere masse o deformazioni a livello del tratto laringeo o tracheale cervicale o toraciche che possono essere la causa della paralisi.
Inoltre il rilievo di complicazioni come polmonite o megaesofago rappresentano senza dubbio un elementi negativi che devono essere valutati attentamente prima di eseguire eventuali procedure chirurgiche.
La laringoscopia è la tecnica diagnostica di elezione per emettere una diagnosi di paralisi laringea.
Consiste nell’ispezione della laringe eseguita con un piano anestesiologico superficiale: con questa procedura è possibile non solo valutare l’ipomobilità o l’immobilità delle cartilagini aritenoidi ma anche evidenziare i segni secondari che si associano a paralisi, quali edema ed eritema mucosali, iperplasia da contatto, presenza di saliva o materiale alimentare a contatto delle aritenoidi o nello spazio subglottideo.
Con la laringoscopia è possibile evidenziare i movimenti paradossi delle cartilagini aritenoidi derivanti dal movimento passivo che il flusso d’aria fa compiere alle cartilagini aritenoidi e alle corde vocali con l’avvicinamento delle cartilagini in fase inspiratoria e il loro allontanamento in fase espiratoria.
Il quadro endoscopico mostra caratteristiche peculiari in presenza di una concomitante paralisi del nervo laringeo craniale che porta a paralisi sensoriale della mucosa laringea: in questo caso la laringe e il primo tratto tracheale sono spesso quasi completamente coperti da saliva e detriti alimentari poiché l’animale non percepisce il contatto con questi elementi che causano, nell’individuo sano, la chiusura immediata della glottide e l’innescarsi del riflesso difensivo della tosse.
In presenza di paralisi laringea di tipo sensoriale la prognosi è generalmente infausta per l’elevata probabilità di aspirazione, che aumenta considerevolmente dopo l’intervento di lateralizzazione aritenoidea.
Qual è la terapia se il paziente non è stabile?
I pazienti in grave distress respiratorio devono essere considerati come una vera emergenza ed il Medico Veterinario provvederà ad instaurare una rapida terapia di emergenza in base alla gravità della situazione con il fine di stabilizzare il paziente.
Qual è la terapia se il paziente è stabile?
Nei casi in cui l’animale viene portato a visita non in situazione di emergenza, la terapia per la paralisi laringea è chirurgica e consiste nella lateralizzazione unilaterale della cartilagine aritenoidea, ovvero l’abduzione permanente (allargamento verso l’esterno) di una delle due cartilagini al fine di ottenere un diametro glottideo adeguato a permettere il normale passaggio dell’aria.
Tale abduzione ha come effetto secondario la diminuzione, talvolta fino alla perdita, dell’attività fonatoria.
Le complicanze più gravi della lateralizzazione aritenoidea possono essere:
- Aspirazione di cibo: il lume glottideo viene reso stabilmente più ampio del normale per cui il rischio di aspirazione di cibo e fluidi è potenzialmente aumentato. È da tenere presente che le vie respiratorie inferiori sono protette da altri due sistemi difensivi: l’epiglottide e il riflesso della tosse. La cartilagine epiglottide ruota durante la deglutizione agendo come una sorta di ponte levatoio che si chiude proteggendo la glottide, mentre la tosse allontana piccole particelle comunque venute a contatto con la mucosa laringea.
- Frattura della cartilagine aritenoide per trazioni da collare o da attività fisica troppo intensa nell’immediato periodo post-operatorio.
In questo caso il cane manifesterà un riacutizzarsi improvviso della sintomatologia dispnoica: per questo motivo gli animali operati non devono essere portati a passeggio con il guinzaglio ma solo con la pettorina e l’attività fisica deve essere fortemente limitata durante le prime due settimane dopo la chirurgia.
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