Giardia un parassita intestinale sopravalutato del cane e del gatto ?

Giardia un parassita intestinale sopravalutato del cane e del gatto ?

Giardia un parassita intestinale sopravalutato del cane e del gatto ?

Giardia duodenalis (sin. Giardia intestinalis, Giardia lamblia) è un protozoo flagellato spesso presente nell’intestino tenue di numerosi vertebrati, tra cui cane, gatto e uomo. In realtà la specie G. duodenalis comprende almeno otto distinti genotipi, detti anche assemblaggi, identificati con le lettere dell’alfabeto dalla A alla H. Nel cane e nel gatto sono segnalati principalmente gli assemblaggi ospite-specifici, C e D nel cane e F nel gatto, quantunque entrambi possano essere infestati anche dagli assemblaggi AI e il cane anche dall’assemblaggio B entrambi tipici dell’uomo.

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La prevalenza della giardiosi nel cane e nel gatto varia a seconda della popolazione e dell'area in esame e del metodo diagnostico utilizzato. La normale prevalenza è comunque generalmente del 5-15%, indipendentemente dalla presenza di sintomatologia ma nel cane e nel gatto, in Italia, negli ultimi anni sono stati riportati anche tassi di prevalenza più elevati, fino al 57%.

Le manifestazioni cliniche delle infezioni da G. duodenalis nel cane e nel gatto sono di difficile interpretazione. Infatti, molti cani e gatti positivi sono clinicamente sani e la normale frequenza dell’infezione da G. duodenalis in cani e gatti asintomatici (5-10%) è solo di poco inferiore a quella riscontrabile nei soggetti con diarrea (15%) In ambienti ad alta densità di cani la percentuale di cani infestati senza alcuna presenza di sintomatologia può essere molto più elevata, fino a più del 70%.
Pertanto è lecito porsi dubbi sul ruolo di G. duodenalis come patogeno primario, piuttosto che come concausa, espressione di alterazioni del microbioma intestinale, o un semplice riscontro casuale in soggetti con sintomatologia causata da altri patogeni. 
Esistono in commercio test rapidi antigenici che rilevano la presenza di Giardia. Questi test di facile esecuzione debbono essere utilizzati come screening perché non consentono di differenziare la presenza della forma vitale nelle feci (trofozoiti) da quella della forma infestante (oocisti). In caso di positività i test antigenici dovrebbero essere sempre seguiti da test microscopici su feci prelevate da ampolla rettale e colorate con Lugol per evidenziare i trofozoiti ed esami copro-microscopici per arricchimento in soluzione di flottazione a basso peso specifico (solfato di zinco 33 %) che evidenzino le oocisti senza deformarle.
I test antigenici rapidi non devono essere utilizzati per il controllo dell’efficacia della terapia perché possono rimanere positivi per diverse settimane anche dopo la scomparsa di Giardia. Il controllo post terapia deve essere eseguito esclusivamente con esame copro microscopico
Ad oggi non ci sono prove certe di completa efficacia di farmaci nei confronti di Giardia ma è certo che qualsiasi terapia sia messa in atto deve essere sempre associata alla pulizia della regione anale dopo ogni defecazione per impedire l’auto-reinfestazione
Prima di intraprendere qualsiasi terapia in considerazione del fatto che potrebbe essere un riscontro accidentale è comunque essenziale escludere ogni altra causa prima di considerare G. duodenalis come corresponsabile dei segni clinici eventualmente presenti, soprattutto negli animali in cui la diarrea non sia imputabile a forme patologiche del piccolo intestino. 
Il trattamento di cani positivi in assenza di segni clinici non è consigliato.
Ad oggi sono segnalati solo casi di cani e gatti infestati da assemblaggi dell’uomo e mai di uomini infestati da assemblaggi del cane e del gatto. Non è dato a sapersi se un cane infettato da un assemblaggio umano posso a sua volta trasmetterlo ad un altro umano.
L’unica certezza attuale è quindi che l’uomo può infestare il cane, ma non vi sono prove del contrario.
“DVM, Specialista in Clinica dei Piccoli Animali, Diplomato EVPC, EBVS® - European Veterinary Specialist in Parasitology, (Parassitologia e parassitologia clinica, Cardiologia)”
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