Esofagite negli animali domestici

Esofagite negli animali domestici

Con il termine "esofagite" si indica l'infiammazione della mucosa (e a volte anche della sottomucosa) dell'esofago. Le cause dell'infiammazione esofagea possono essere varie e nei casi cronici si può arrivare a stenosi esofagea o megaesofago.

I segni clinici variano in base al tipo di danno locale, l'estensione e il grado di infiammazione. Se l'infiammazione è minima gli animali possono essere anche completamente asintomatici.

Nel caso di infiammazione moderata o grave i segni clinici che si manifestano più frequentemente sono ipersalivazione, anoressia, odinofagia (estensione della testa e del collo durante la deglutizione), disfagia, spesso rigurgito (a volte con la presenza di sangue fresco), perdita di peso e cachessia.

Per la diagnosi, di solito una buona anamnesi può già indirizzare verso l’esofagite, invece gli esami del sangue (emocromocitometrico e biochimico) raramente mostrano delle alterazioni.

Le radiografie del torace non sono abbastanza sensibili per indicare uno stato infiammatorio. Radiografie con contrasto (esofagogrammi) possono evidenziare ritenzione di bario nell'esofago, lieve dilatazione esofagea oppure alterazioni della mucosa esofagea.

La fluoroscopia, un esame dinamico, può mostrare ostruzioni parziali che possono sfuggire ad un esame radiografico.

L'endoscopia è la tecnica più sensibile e specifica per diagnosticare problemi nell'esofago. Negli animali con lieve infiammazione l'esame può' evidenziare solo lieve eritema dei tessuti ma negli animali con infiammazione severa si possono vedere eritema, erosioni e a volta anche ulcere.

Nel caso di reflusso gastro-esofageo le lesioni sono più evidenti nella parte distale dell'esofago vicino al cardias (sfintere esofageo basso).

La terapia per l'esofagite si basa sull'eliminazione dei fattori predisponenti (per esempio ernia iatale, corpo estraneo etc.), medicazioni appropriate e dieta con piccoli e frequenti pasti a basso contenuto di lipidi e alto contenuto proteico per aumentare il tono del cardias e minimizzare il reflusso.

In animali che non possono nutrirsi adeguatamente a causa del vomito o di stenosi esofagea è consigliabile applicare un sondino alimentare gastrico (per es: PEG etc.) in modo da riuscire ad alimentarli bypassando l'esofago e riducendo un’ulteriore irritazione esofagea. I sondini esofagei e naso- esofagei non sono consigliabili.

Nel caso di stenosi sarà necessaria la dilatazione e il bougienance endoscopico. Raramente la chirurgia e' indicativa in questi casi e deve rappresentare l'ultima soluzione.

La durata della terapia e' variabile in base al grado di infiammazione. E' vivamente consigliabile la valutazione endoscopica a distanza di qualche giorno/settimana dall'inizio della terapia per valutare i risultati ottenuti. 

La prognosi dipende dal grado di esofagite. Di solito nei casi lievi e moderati la prognosi è eccellente con trattamento medico e dieta appropriata, ma nei casi gravi la prognosi è riservata poichè può verificarsi stenosi esofagea che non sempre può essere risolta anche con multiple dilatazioni endoscopiche. La percentuale di successo che e' stato riportato in questi casi varia da 77-88%.

Nella maggioranza dei casi il trattamento precoce dell'esofagite è risolutivo dei segni clinici e previene la formazione di stenosi esofagee.

Un consiglio: quando ad un animale si somministra una terapia farmacologica orale (soprattutto se si tratta di compresse) è buona abitudine somministrare successivamente dell’acqua in modo da evitare che il farmaco stazioni in esofago e possa dare infiammazione e conseguente esofagite.

“DVM, CertSAM, Diplomata ECVIM-CA, EBVS® - European Veterinary Specialist in Small Animal Internal Medicine - Animali da compagnia (Gastroenterologia, Ematologia, Autoimmunità, Endocrinologia, Medicina Interna).”
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