Perché il mio pappagallo si strappa la piume?
L’autodeplumazione è un comportamento ossessivo-compulsivo attraverso il quale il pappagallo manifesta una condizione di malessere. Il piumaggio risulta sfilacciato, spezzato e consumato, alcune zone del corpo potranno essere interessate da irritazione, infezione ed emorragie. Nelle forme più gravi, se si sviluppano delle lesioni importanti dei follicoli, le piume potrebbero non ricrescere.
Questo atteggiamento deve essere distinto sia dalla muta sia dal “preening”.
La muta è una fase transitoria in cui le piume vecchie e consumate vengono perse e sostituite da nuove. E’ piuttosto semplice distinguere un pappagallo che sta cambiando fisiologicamente le sue piume da un altro interessato da autodeplumazione, infatti, in quest’ultimo caso le penne della testa sono risparmiate e appaiono perfette e intatte.
Il “preening”, invece, è un processo routinario mediante il quale un uccello si pulisce e si prende cura del suo piumaggio.
Un pappagallo che si gratta o mastica le piume presenti in un’area localizzata potrebbe esprimere dolore e disagio in quella zona del suo corpo, anche se non sempre la situazione appare chiara e inequivocabile. In generale, le cause possono essere distinte in mediche e non-mediche.
Le cause mediche includono:
• Allergie da contatto, inalazione e ingestione di cibo. Alcuni uccelli sono allergici ai semi di girasole, alle arance e alle noci, alcune volte si può sviluppare prurito a causa della presenza di muffe negli alimenti.
• Acari e pidocchi che possono infestare gli uccelli causando fastidio e prurito.
• Contatto con prodotti irritanti – Alcuni prodotti che utilizziamo frequentemente nelle nostre case possono essere causa di prurito negli uccelli, ad esempio il vapore prodotto dagli oli da cucina, l’utilizzo di spray a base di alcol e il fumo di sigaretta possono irritare la pelle dei nostri pappagalli. La bassa umidità ambientale creata dal riscaldamento dell’abitazione è particolarmente irritante per i pappagalli originari della foresta pluviale, come gli Ara, che in natura vivono in ambienti umidi.
• Parassiti intestinali – Nelle calopsite (Nymphicus hollandicus) la presenza di parassiti intestinali potrebbe causare prurito su tutto il corpo con una localizzazione a livello delle ascelle e dei fianchi. In questi uccelli l’esame delle feci rivela la presenza di Giardia, un parassita flagellato. Il trattamento della Giardia permette spesso la guarigione della dermatite. L'esatto meccanismo non è noto, ma si pensa che la Giardia produca una tossina che causa prurito.
• Malnutrizione – E’ comune nei pappagalli alimentati con diete a base di semi.
• Infezioni batteriche o fungine della pelle e/o dei follicoli delle piume. L'infezione batterica causata da Staphylococcus può essere intensamente pruriginosa così come la presenza dei funghi Mucor sp. e Rhizopus sp..
• Neoplasie – Gli uccelli sviluppano tumori della pelle, alcune specie come i pappagallini ondulati (Melopsittacus ondulatus), i cacatua rosa (Eolophus roseicapilla) e i Cacatua galerita sono più predisposte rispetto ad altre. I pappagalli possono beccare la parte interessata ferendosi. La rimozione chirurgica ha successo in molti tumori negli uccelli.
Fratture – La presenza di fratture che non sono state trattate e gestite correttamente potrebbero indurre il pappagallo a sviluppare autodeplumazione.
Una volta escluse tutte le cause mediche che causano autodeplumazione, vengono prese in considerazione le cause non mediche, tra cui:
• Cambiamento ambientale – Gli uccelli hanno bisogno di routine. Cambiamenti improvvisi o costanti possono spesso portare a stress.
• Noia – Essendo animali molto intelligenti, i pappagalli si annoiano facilmente. Al fine di evitarlo, dobbiamo migliorare la loro qualità della vita considerando tutti i fattori che favoriscono il mantenimento di comportamenti che appartengono alla specie. È importante attuare delle procedure di arricchimento ambientale (nutrizionale, sensoriale, cognitivo, sociale e dell’habitat), prima che si manifestino comportamenti indesiderati. Ad esempio la frutta e la verdura, il legno non tossico, la TV o la radio possono fornire degli stimoli positivi ad uccelli annoiati.
•Paura – Possono sentirsi minacciati da un animale domestico, da una persona troppo invadente e da rumori improvvisi.
• Sovraffollamento – L’introduzione di nuovi animali deve essere effettuata lentamente per capire se i nuovi compagni sono graditi al gruppo presente in casa o in voliera. Inoltre, è preferibile testare il nuovo arrivato per la malattia del becco e delle penne (PBFD), il polyomavirus, la Chlamydia psittaci e per gli anticorpi antigangliosidi per ganglioneurite aviare (AG).
• Taglio delle remiganti – Il taglio delle penne remiganti è una procedura che non deve essere effettuata, il taglio può causare fastidio continuo perché le punte tagliate sfregano contro il corpo del pappagallo che cercherà di procurarsi sollievo grattandosi e cercando di strappare i monconi delle penne.
• Frustrazione sessuale – La solitudine durante la stagione riproduttiva può indurre il pappagallo a strapparsi le piume.
Un pappagallo che inizia a sviluppare comportamenti di autodeplumazione e autotraumatismo dovrebbe essere visitato in tempi brevi da un veterinario al fine di indagare le cause del problema.
Il veterinario, dopo aver effettuato la visita clinica potrebbe proporre un iter diagnostico consigliando lo studio radiografico, il profilo ematobiochimico, l’esame microscopico, citologico e batteriologico delle piume, il profilo per malattie virali, le biopsie cutanee sia della zona anomala che di un’area sana.
Al fine di ottenere una diagnosi accurata potrebbe essere necessario intraprendere un iter diagnostico completo.
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